Mario Trabalza e Valeria Vairo, entrambi giornalisti, lei anche scrittrice. Insieme si occupano di ristorazione italiana in Germania attraverso la rivista buongiorno italia.
- Allora come è iniziata la vostra avventura a Monaco?
“Sono arrivato negli anni Novanta – racconta Mario – ed ero convinto di rimanere poco tempo. Poi, ho cominciato a lavorare alla Bayerische Rundfunk (la Radio regionale bavarese) in un programma in lingua italiana per i cosiddetti Gastarbeiter (i lavoratori italiani che dal dopoguerra sono venuti a lavorare qui in fabbrica o nell’edilizia) e parallelamente ho cominciato a collaborare come corrispondente da Monaco per varie testate italiane. Ho lavorato oltre dieci anni per la rivista, Adesso e sono ancora qui…”
“Anche io ho sempre lavorato come giornalista e dal 2013 dirigo buongiorno Italia, l’unica rivista in lingua italiana, diffusa in tutta la Germania per e sulla ristorazione Italiana in terra tedesca. Il nostro intento – aggiunge Valeria – è quello di promuovere i prodotti italiani, fornire ai nostri lettori idee nuove, ricette di chef stellati e non, puntiamo, insomma, ad informare i ristoratori nella loro lingua madre su quello che accade in Italia. Raccontiamo anche la ristorazione italiana in Germania con ritratti di ristoranti e diamo spazio a professionisti che ci danno indicazioni su tutto, leggi, norme igieniche, etc. Insomma è un giornale di servizio da una parte e di lifestyle dall’altra”.
- Mario, come è cambiato il mondo della ristorazione italiana in Germania?
“È cambiato il fatto che, essendoci una maggiore consapevolezza da parte del consumatore tedesco, l’improvvisazione diventa sempre meno vendibile. Ci sono tanti ristoranti che si spacciano per italiani ed italiani non sono. Secondo me ciò che è necessario è puntare sulla qualità, sull’identità. Gli operatori della ristorazione italiana all’inizio hanno dovuto fare un lavoro enorme con il pubblico tedesco per far capire, ad esempio, l’importanza dell’olio di oliva. Non è stato facile tanto che molti ristoratori hanno pensato che, al contrario, forse avrebbero dovuto avvicinarsi loro al gusto dei tedeschi. Magari a volte è stato cosi ma oggi non lo è sempre. I bavaresi vanno spesso in Italia in vacanza e conoscono bene i prodotti italiani”.
- Valeria, tu hai scritto anche due libri. Ce ne parli?
“Tre anni fa è uscito “Profumo d’Italia – Ein Hauch Italien” edito dalla casa editrice dtv. Si tratta di una serie di racconti seri, divertenti, malinconici su quello che mi è rimasto nel cuore dell’Italia. Il libro è bilingue italiano e tedesco ed è nato proprio per il pubblico tedesco. Per questo ha la particolarità di alternare un linguaggio letterario a uno giornalistico che uso nelle introduzioni in cui dò delle informazioni ai tedeschi sui temi trattati dai racconti. Lo scorso anno, è stata la volta del secondo romanzo “Il sapore della vita – Der Geschmack des Lebens”, sempre bilingue che tratta i temi dell’emigrazione e dell’integrazione. Il libro ha come fil rouge una metafora che vede il sapore della vita come quello di una pietanza. Ogni capitolo termina con una ricetta che ha segnato i momenti della vita della donna con sangue lombardo e pugliese, protagonista della storia. L’idea di base è che, come per una ricetta in cui il sapore buono viene dal giusto dosaggio degli ingredienti e della loro qualità, anche la vita viene da questo mix. Chi emigra abbandona molti degli ingredienti della sua vita precedente e ci vogliono anni per riuscire a creare un sapore della nuova vita. Chi riesce a dosare e amalgamare magistralmente ingredienti della vita passata a quelli della vita nuova nel paese che lo accoglie può dirsi alla fine integrato”. Presento entrambi i libri in serate accompagnate da musica o soprattutto per il secondo dalle ricette del libro cucinate da cuochi, mi danno molta soddisfazione”.
- La vita come un piatto quindi… Il segreto è nell’equilibrio degli ingredienti?
“Eh sì, anche nella loro freschezza e bontà. Il messaggio che trasmetto anche con buongiorno Italia, il ristoratore deve puntare sulla qualità”
- Come è cambiata Monaco? Noi Italiani abbiamo “contaminato” i Tedeschi in qualche modo?
“Quando sono arrivato oltre 20 anni fa – racconta Mario – i prodotti italiani si trovavano raramente e solo nei Feinkost specializzati, oggi si trovano dappertutto. Secondo me l’impronta più forte l’abbiamo data proprio nel settore enogastronomico”.
“Secondo me – afferma Valeria – i Tedeschi che hanno più contatti con l’Italia sono diventati meno rigidi, controllati, insomma meno teutonici… per altri versi invece, diciassette anni fa Monaco era molto più sicura. Oggi non è più cosi”.
- Infine, ci raccontate i vostri prossimi progetti?
“Naturalmente continuare a supportare i ristoratori con la rivista e poi ho in cantiere due libri di cui uno ancora bilingue che unirò agli altri due e presenterò in giro per la Germania – risponde Valeria”.
“Il mio sogno – conclude Mario – è tornare a scrivere per una testata italiana e poter far crescere ancora buongiorno italia”.