Rosanna Lanzillotti, libraia e recensionista per amore della conoscenza…

 

 

 

rosanna

Se fosse un vino sarebbe un Saturnino, pugliese, rosato ,trasparente, leggermente amabile e vivace al punto giusto. Così si definisce scherzosamente Rosanna Lanzillotti, libraia e recensionista per  amore verso i libri e la cultura, insegnante , volontaria e  titolare di un angolo libreria, Farfalla, dove espone soprattutto autori emergenti. Una talent scout  per passione. Ma, in realtà, chi è veramente?

 

“Sono una persona che cerca di dare voce a chi ne ha magari  una bella ma bassa, parlo di autori emergenti. Sono loro le persone di  cui mi sono occupata principalmente, scrittori che non sapevano neanche di saper scrivere. Poi si sono accorti che qualcuno li ha letti ed hanno avuto anche il coraggio di mettersi in discussione e, addirittura,  fare dei corsi per migliorarsi. Ora , nel giro di quattro anni appena, alcuni sono diventati autori affermati. Che altro dire di me?  Rosanna è colei che ha la voglia e l’entusiasmo di mettere in luce anche gli altri oltre se stessa. A me non piace la falsa modestia, a me  piace mettermi in gioco quindi dimostrare quello che so fare  accettando le critiche costruttive non quelle che cercano di  distruggere il tuo lavoro. In ogni caso anche da queste ho preso la parte positiva e mi sono rialzata. E questa è la cosa più bella, saper accettare sia le  critiche costruttive che le altre, prendendo da queste ultime il lato positivo”.

  • Quando arrivi a Monaco?

“A Monaco arrivo nel 1987, il 27 agosto. E’  stato un impatto molto strano. Il primo giorno ero frastornata, avevo vent’anni. Devo dire che  già allora ho conosciuto i miei attuali amici tedeschi. E questo mi ha dato la dimostrazione che si può avere una continuità e  che il nostro destino ce lo scegliamo sì  ma ci viene anche proposto. Monaco mi ha dato tanto e questo è anche il motivo per cui sono ritornata .Qui ho vissuto dieci anni senza mai dimenticare il luogo di origine che è,  appunto, l’Italia. Sono nata a Roma ma sono cresciuta anche in Puglia e lì ho ritrovato le mie vere origini. Sono sempre combattuta , se sono a Roma vorrei essere a Brindisi e viceversa ma alla fine vivo quello che ho felice di viverlo”.

 

  • Qual è il tuo rapporto con Monaco allora?

“Ho scelto questa città  perché è vicina all’Italia.  Qui ho  fatto il dottorato. E questo mi ha permesso di non essere una recensionista allo sbaraglio. Questo vuol dire che dietro ogni esame di lettura, di valutazione, dietro ogni scritto, c’è uno studio alle spalle. Ritengo che qualsiasi cosa si faccia  si deve cercare di farla al meglio. Questo vuol dire prendersi tempo, anche se a me il tempo sfugge tra le mani. Devo dire però che sto imparando ad apprezzarlo ed anche a fermarlo, a fare in modo che le lancette si  fermino un attimo e non mi portino via troppo di quello che vorrei conservare dentro me stessa .   Tornando a Monaco, in realtà,  l’ho scelta anche  perché è una città di cultura ed ha fascino e , ripeto, perché non mi fa sentire mai lontana da quello che è il mio punto di partenza, al quale poi si ritorna sempre. Almeno io lo faccio. Ritorno. Ultimamente il ritorno è stato a  Roma,  dove ho fatto l’ultima presentazione alla Feltrinelli in rappresentanza della stampa  internazionale, insieme a Gianni Maritati, responsabile della  rubrica cultura e spettacoli di Rai Uno . Mi auguro di poter continuare a Monaco  la mia attività ma non mi chiudo. Ho fatto presentazioni in altre città sia italiane che tedesche ed ora c’è un progetto su New York anche se è ancora top secret. Tra qualche mese ne riparleremo …”

 

  • Com’è il tuo rapporto con i libri?

“Il libro per me è un compagno di vita, un oggetto ma ha anche un’anima. È una persona che ho di fianco al letto quando mi addormento o mi sveglio, mi accompagna, mi dà forza, mi rallegra la giornata e soprattutto mi permette di condividere tanti  momenti con altre persone, non mi chiudo tra le pagine scritte. Per me ha un odore e se l’odore della carta non mi piace, non riesco a finire di leggerlo. . Il mio rapporto con i libri è un rapporto quasi paritario;  mi sveglio con una lettura, che può essere anche quello della Bibbia, e spesso mi  addormento  con un libro”.

  • Ci parli della tua libreria?

“La mia è una piccola libreria dove ci sono circa cento autori diversi, sistemati su una parete all’interno di un caffè diretto da due ragazzi e mezzo. Lo dirigono un uomo e una donna ed una ragazza che occasionalmente lavora lì. Quando i lettori entrano per scegliere un libro possono ordinare anche un buon caffè ed un ottimo cappuccino.   E per ogni libro ce’è un vino da accompagnare. Abbiamo cercato di unire la lettura al buon gusto. E’ un luogo che consiglio”.

 

  • Oltre al fatto che cappuccino e caffè sono ottimi, per quale motivo i lettori dovrebbero rivolgersi alla tua libreria, secondo te?

 

“Per la presenza, come dicevo, di oltre cento libri di nuovi scrittori. Perché spesso alcuni autori emergenti non diventano best seller per mancanza di occasioni. Chiediamoci, infatti,  quali possibilità ha un autore emergente in Italia. Magari ha talento ma non ha incontrato la persona giusta. Un libro è come un pezzo di torta a me può piacere e ad un altro no, però se a dieci persone piace e questo autore   vale e non ha avuto la  possibilità di essere conosciuto? Allora vi dico, fatevi un giro e sostenete gli autori emergenti. Altra cosa, i libri da me vengono venduti a prezzo di copertina,  senza prezzi maggiorati. Per me è un hobby che sta diventando lavoro ed anche se ci perdo economicamente lo porto avanti”.

 

  • Prima hai parlato della lettura della Bibbia, sei, quindi, credente?

“ Ti dico solo una cosa: se non avessi avuto la fede non starei qua”

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