Alba Carafa: ” La pittura? Una passione che coltivo fin da quando ero bambina”…

alba carafa

 

  •   Allora, un bel salto venire a vivere a Monaco dall’ Abruzzo, come e’ stato?

  Dopo aver vissuto per 18 anni nella Marsica, a Scurcola Marsicana, una paesino di circa 3000 abitanti, a circa 200 chilometri dal mio paese natio, Atessa, mi sono vista catapultata mio malgrado in una metropoli  mitteleuropea, quale Monaco e si,l’impatto e’ stato certamente forte Ciononostante ho avuto modo di apprezzare sin da subito molti degli aspetti positivi della Baviera in generale ed in particolare di Monaco. Ciò che mi ha colpito e credo sia di grande impatto per chiunque visiti per la prima volta questi luoghi, e’ la bellezza dei paesaggi, molto suggestivi e per molti versi simili a quelli della mia regione. Ma cosa ancora più sorprendente per me e’ stato osservare il profondo senso civico ed il massimo rispetto che i bavaresi hanno per la natura e più in generale per tutto ciò che appartiene alla collettività.

 

  •   Alba, tu sei pittrice, e’ una passione che hai sempre avuto?

Si, l’ho sempre avuta. Sin da bambina amavo i colori e quando mia madre me li regalava li maneggiavo sempre con molta cura per il timore di rovinarli e consumarli. Quando finivo di colorare li riponevo nella scatola con moltissima attenzione, quasi fossero dei gioielli. Spesso mentre osservavo il mio fratello maggiore, focomelico,  disegnare, restavo incantata. Avrei voluto protrarre quegli attimi all’infinito, tanto ero rapita dalla magia di quella mano che si muoveva sicura e veloce sul foglio da disegno.

 

  •   Quali tecniche usi?

Vivo la pittura come un mezzo con cui soddisfare  la mia necessita’ di esprimermi. Quindi cerco di usare le tecniche che mi permettono meglio di comunicare ciò che provo in quel momento e desidero fissare su un supporto. Quindi sia le tecniche, siano essere acquerello, olio, acrilico,  che i supporti che uso (pietra, marmo, tela, stoffa, legno, vetro), sono scelte in base al soggetto, alla composizione ovvero all’argomento che intendo trattare e rappresentare. Talvolta mi ritrovo a sperimentare  tecniche,  supporti e composizioni e fraseggi pittorici completamente nuovi.

 

  •   Hai realizzato anche un dipinto che parla del niente che resta ad una donna che ha subito violenza. Ci parli di quest’ opera?

Tramite una mia cara mica, anche lei pittrice, Alessandra de Michele, fui invitata ad una manifestazione contro il femminicidio, organizzata dal comune di Sora e da altre realtà associative come “Risorse Donne Onlus”. In quell’occasione dovevamo realizzare e presentare un opera attinente al tema. Allora presentai “Spoliata”, che e’ un misto tra la trasformazione di Dafne, ossessionata dall’amore di Apollo, che chiede aiuto al padre Peneo, affinche’ la sua forma causa del suo tormento sia tramutata in qualcos’altro.  L’opera e’ stata anche presentata nella collettiva “Giornata degli artisti Italiani in Baviera”, organizzata dall’Istituto di cultura Italiana di Monaco di Baviera, in collaborazione con “Forum Italia”. In quell’occasione, dell’opera, e’ stata messa in evidenza, da parte del critico tedesco Prestle, la ricchezza dei richiami culturali che vanno dal mito classico summenzionato di Dafne a suggestioni klimtiane e dannunziane all’evocazione del decorativismo orientale. E’ stata inoltre elogiata la delicatezza del tratto con cui si e’ sapientemente saputo trattare un argomento delicato come quello della violenza sulle donne.

 

  •   Quali sono stati i tuoi sentimenti quando hai deciso di realizzarla e perche’?

  Ho cercato di rappresentare, appoggiandomi alla forza evocativa  del mito di Dafne magistralmente narrato nell’ ”Alcyone” di D’annunzio,  la sensazione di vuoto profondo che può provare una donna quando le viene strappato via il bene più prezioso, la propria dignità,  che, nella iconografia klimtiana, penso fosse rappresentata dall’ oro, ampiamente usato nella decorazione degli abiti femminili. In questo quadro, dunque,  la donna perde dapprima la sua dignità, rappresentata dalle pagliuzze d’oro sospese in aria e successivamente la sua essenza di essere umano, trasfigurandosi in albero.

 

  •   Ci parli anche in generale delle tue opere realizzate fino ad oggi?

Ho sviluppato nel corso degli anni una particolare sensibilità ed attenzione nei confronti dell’ecologia, che ha ispirato un prima prolifica produzione di opere a sfondo naturalistico. Avendo coltivando la mia passione per la pittura e le arti decorative, come autodidatta, incline alla sperimentazione tecnica e materica, negli ultimi sei  anni ho partecipato a molte estemporanee e mostre collettive. Tra le mie opere, realizzate su molteplici superfici, ci sono anche alcuni affreschi di pregio.  La mia pittura, dapprima votata ai temi paesaggistici, lentamente ha virato verso l´intimismo con citazioni espressive dei maestri dell’ impressionismo.

 

  •   Alba moglie, mamma di una figlia adolescente, artista, donna… ce n’e’ una che prevale sull’altra?

Ad esser sincera penso che l’indole di ciascuno di noi debba travalicare gli stereotipi che la società ci “affibbia” e debba inoltre esprimersi in essa forzando e modificando, quando possibile, i condizionamenti culturali di cui spesso siamo vittime inconsapevoli. In particolare, per cio’ che mi riguarda, la mia innata curiosità  per la cultura, la mia fervida fantasia, la mia inclinazione al contatto con il prossimo, pervadono quotidianamente la mia vita in tutte le sue espressioni.

 

  •   Quali sono i prossimi sogni da realizzare o un progetto al quale stai pensando?

Il mio sogno e’ quello di rendere partecipi, attraverso la pittura,  l’ osservatore, raccontando il mondo visto con i miei occhi.  Parlando di progetti, invece, sto lavorando all’organizzazione di serate-evento, presso alcuni ristoranti italiani a Monaco, durante le quali esporro’  alcune delle mie opere. Inoltre, spero di riuscire presto a prender parte di una collettiva, presso una nota galleria Bavarese.

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